L’animazione incontrollabile nel web-style.
Art Lab n°3 anno II , Bologna 2002

Il riconoscimento del design digitale
Il programma Flash della Macromedia (www.macromedia.com) si è ormai imposto nel mondo della creatività digitale come laboratorio ideale nella realizzazione estetica e comunicativa di siti Internet; è stato usato inizialmente dai Web designer i quali hanno esasperato la potenza del programma con estremismi visuali: potremmo citare come esempio il Team ChmAn, gruppo francese di Web designer che a ideato ed organizzato la prima session dell’evento-esposizione Vector Lounge (www.vectorlounge.com) che si è svolto parallelamente on-line e al Centre Pompidou (www.centrepompidou.fr/) di Parigi. Questo progetto può essere l’esempio di come si sta muovendo l’immaginario estremo del Web design difatti parliamo di un sito che può permettersi un’immersione in ambienti hi-tech e musicali con la collaborazione di flasher , denominazione per quelli che lavorano con il programma Macromedia Flash, con l’unione di culture e backgrounds differenti, ad esempio un disegnatore classico con un flasher, uno che modella in 3D con un programmatore Java e così via. Creare così una nuova figura nel mondo artistico, un artista/ipertestuale/digitale. Nell’ambiente degli addetti ai lavori si è a lungo dibattuto su cosa fossero davvero i Web designer, artisti? Comunicatori? Emulatori di tendenze visive? Dal Design Museum di Londra ( www.designmuseum.org ) arriva un chiaro segnale, e quelli che fino ad oggi erano i nostri beniamini con il pallino per il design digitale oggi diventano star e vedono i loro progetti ospitati all’interno di musei, artisti/progettisti come Joshua Davis, Yugo Nakamura, Daniel Brown e i loro progetti più famosi come www.praystation.com , www.yugopop.com , www.noodlebox.com sono ormai teorici della sperimentazione del Web design, come si può vedere nel testo relativo di Davis Flash to the Core , semi-cult-religous-Buddhist che lui stesso definisce come guida all’uso della progettualità sul Web.
La magia dell’action script
Dopo quest’immersione della sperimentazione artistica da parte dei Web designer nel programma Flash, l’interesse per le sue potenzialità sembra poter contaminare anche altre figure professionali, non esclusivamente legate al mondo del Web.
Flash è un nuovo modo di creare immagini in movimento, anche grazie al suo modo di lavorare sul vettoriale e hai suoi strumenti per disegnare. Questo stimola nuove concezioni nella realizzazione di audiovisivi, nell’animazione cinematografica, nel video musicale, nelle arti figurative, sempre più aperte all’interattività.
L’uso di questo programma si sta spostando dalla figura del Web designer per il quale Macromedia aveva creato il suo prodotto, al coinvolgimento di tutti coloro in grado di intuirne le capacità e adattarle al proprio lavoro.
Come abbiamo già anticipato il programma Flash, oltre a usare immagini digitali, ha come gran pregio l’utilizzo della grafica vettoriale come strumento di disegno, e la possibilità di animare con gran facilità disegni vettoriali. Questo è il punto che c’interessa di più: infatti, questo suo modo di lavorare fa sì che i disegni creati direttamente con il programma abbiano una similitudine con un immaginario che si rifà agli anni Cinquanta, al cosiddetto International Style , caratterizzati da forme geometriche, dall’assenza di prospettiva, ed è proprio il programma a riportarci a questo tipo di immaginario.
I grafici di Flash sono costituiti da tracciati, ovvero linee definite da punti. La porzione compresa tra due punti, diritta o curva, è detta segmento di tracciato , oppure anche curve di Bèzier , utile a creare forme di qualsiasi tipo, da pungenti con angoli acuti a curve lisce e fluide, ed effettuare regolazioni precise di queste ultime. Flash rende geometricamente perfetti cerchi, ovali, rettangoli, quadrati, triangoli e archi disegnati con le opzioni di riconoscimento, il programma ammorbidisce le curve e riduce le irregolarità o altre variazioni nella direzione complessiva della curva. Ogni elemento costruito è facilmente animabile, è semplice e soprattutto la spesa produttiva di un cartone animato è veramente minima, questo sta portando l’animazione ad una vera e propria rinascita, e grazie anche alla facilità della pubblicazione su Internet, ad una grandissima visibilità nel mondo.
l’anarchia dello stile
L’animazione degli anni Cinquanta e Sessanta ha uno stile inconfondibile, quasi mai usata dalla Walt Disney ( www.disney. c om/ ) già indirizzata ad un realismo più plastico, per tale il modo di muovere i personaggi, con immagini spesso ritagliate con le forbici, con gesti veloci, colori piatti, tale scelta stilistica era usata maggiormente da piccoli studi, poi diventati multinazionali dell’animazione. Tra i principali il duo Hanna-Barbera che hanno imposto come immaginario questo tipo di estetica, basti vedere le serie The Jetson , The Flinstones , Pixie e Dixie e altre mille, anche altri geni dell’animazione: Chuck Jones, Tex Avery e soprattutto i fratelli Fleisher (animatori di Betty Boop ). Oppure un altro esempio, forse il più importante, è stato lo psichedelico lungometraggio Yellow Submarine (www.hollywoodandvine.com/yellowsubmarine) di George Dunning con i Beatles come protagonisti. I giornali accolsero la pellicola con entusiasmo e scrissero tra le righe l’inevitabile: con quella colonna sonora, il film sarebbe stato un successo anche se fosse stata una pellicola mediocre. Ma qualcuno più accorto scrisse anche il contrario, che quel film sarebbe stato un successo anche se la colonna sonora non fosse stata all’altezza, che quell’uso spregiudicato del colore, quelle immagini surreali e assai poco convenzionali erano destinate a influenzare il design della grafica in modo incontrovertibile. E, infatti, sebbene l’industria dei cartoni fosse saldamente controllata dalla Disney, che dettava legge in fatto di stile, la pubblicità e la grafica si profusero in centinaia di riproduzioni e scopiazzature dell’opera di Dunning. Per prime arrivarono la 7up e la General Electrics , che ordinarono ai propri creativi di rivoluzionare il look del prodotto e invasero il mercato con nuove pubblicità in stile Yellow Submarine. Da quel momento, gente talentosa come Heinz Edelmann (www.21stcenturyradio.com), artista grafico ceco di lingua tedesca che aveva disegnato i characters del film, fu subissata di richieste di ogni genere d’industria, in primis quella discografica, che ha sfrattato le facce dei cantanti dalle copertine dei dischi per sostituirle con i Cartoon, un po’ come sta succedendo anche adesso, primo esempio tra tutti il progetto Gorillaz (www.gorillaz.com) disegnato da Jamie Hewlett.
search, per non perdersi nella rete… e non solo
Questa nuova forma di animazione e immaginario ha creato un’esplosione nel mondo dell’animazione, in particolare nel mondo di Internet, ed è impossibile riuscire ad elencare in modo completo questa situazione. Qui di seguito si propongono più delle idee di navigazione per non perdersi…
Il più cattivo di tutti è il canadese John Kricfalusi, in onda anche sul canale satellitare Cartoon Network (www.cartoonnetwork.com) e nel sito omonimo, forse uno dei siti di cartoni animati più riuscito e amato, con Boo Boo Runs Wild oppure con la serie remake The New Adventure of Mighty Mouse . Poi il piccolo genio Kricfalusi si è autoprodotto il suo cartone più famoso Ren & Stimpy una versione scorretta di Tom & Gerry , acquisendo un successo straordinario, tanto che Matt Groening li ha invitati cone guest stars in Grattaccecca e Fichetto . In breve tempo Reb & Stimpy hanno conosciuto la censura americana. Esiliato da tutte le reti televisive, l’irrefrenabile Kricfalusi ha aperto una sua casa di produzione, la Spumco, con la quale continua a produrre cartoni incensurati per Internet ( www.spu m co.com) . Ultimamente la cantante Bjork ha incaricato il nostro animatore di trasformarla in un cartone animato nel suo ultimo video, anche questo scaricabile dal sito. Altro esempio di genio e sregolatezza è Gennady Tartakovsky, insubordinato studente della Disney’ Accademy du Valencia e autore delle Superchicche , del Laboratorio di D exter e di Samurai Jack sempre su Cartoon Network.
Esempio ancora più lounge è l’americano Craig Frazier (www.hillmancurtis.com) che raggiunge nelle sue animazioni create direttamente in Flash, la rilassatezza delle atmosfere di musiche ritmate anni Sessanta.
Un modo invece di estremizzare l’ International Style è sicuramente The Skyscraper ( // s kyscraper.paregos.com ) creato dallo studio Pareos, che riesce ad unire una bellissima animazione Flash con una navigazione geniale del proprio sito.
Un sito italiano dove trovare tantissime animazioni di alto livello è quello della manifestazione Cartoombria di Perugia ( www.cartoonbria.com) , dove potrete trovare i link ad autori o studi come Michaela Pavlatova, Micchael Dudok, Sandro Staffa, inguine.net, Giueppe Palumbo, Bruno Bozzetto, Lars Magnus, Thomas Romain e Savin Yeatman.
Altri esempi molto divertenti di animazione flash/lounge sono il sito Web della rivista Riviera Beat ( www.rivierabeat.com ) e quello del gruppo musicale Montefiori Cocktail ( www.mon t efioricocktail.com/ ), l’irrefrenabile serie Austin Power ( www. a ustinpowers.com ) esempio cinematografico dell’immaginario Lounge. Bello anche The Neopop.it experience dell’illustratore Fabio Conti ( www.neopo.it ) con musica e grafica di gran livello. Naturalmente anche il fumetto e l’illustrazione non sono scampati a quest’invasione, l’illustratore americano Shag è forse il capostipite di quest’estetica ( www.shag-art.com) , ma anche il fumetto con Chris Ware e la sua fantastica serie Acme Library ( www.fantagraphics.com/artist/acme/acme.html) , oppure la serie Sugar Buzz! di Ian Carney & Woodrow Phoenix (www.slavelabor.com) E per finire le illustrazioni del genio Walter Minus, pubblicato su Blab! della Fantagraphics Books di Seattle.