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Gianluca Costantini
Arbeitsjournal

G8NOVA. Hier Stehe ich – ich kann nicht anders

È una necropoli politica e poetica su carta, la cartografia del movimento anarchico con sfondo il cimitero di Genova. Il tratto chirurgico del disegno opera una ricomposizione immateriale della memoria. Un appello virtuale dei nomi dei più noti anarchici da Godwin in poi. Un appello che interroga sulla residualità di questo debole muscolo, la memoria, mentre traspare in filigrana la maggiore resistenza della suggestione estetica e poetica. La frase pronunciata da Lutero utilizzata nel titolo dell’opera, implica una lettura severa e ironica al tempo stesso: il “qui sto” del frate sassone diventa non solo un enunciato etico (che per una certa visione dell’anarchismo sarebbe comunque applicabile), ma fisico. – Qui sto, e fare altrimenti non posso (Elettra Stamboulis)

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