L’attentato e la strage di Beslan segnarono un punto di non ritorno nell’evoluzione del terro- rismo politico, indipendentista, di stampo va- gamente religioso, che sembra caratterizzare il nostro tempo.
La scuola n.1 di questa cittadina dell’Ossezia del Nord, in un giorno di festa del 2004, il giorno della conoscenza appunto, fu occupata da un commando di 32 cittadini che tenne in ostaggio 1.127 persone per quasi tre giorni. L’esito fu pesantissimo: morirono più di 300 persone, tra cui 186 bambini. Le ricostruzioni indipendenti dei caotici eventi è ancora oggetto di contesa: quanta fu la responsabilità diretta dei ribelli e quanta delle forze speciali russe è ancora una verità da appurare. Così come rimane non chiara la ma- trice dell’attentato, che vedeva coinvolti almeno due inglesi di origini algerine e che molti collegarono ad Al Qaeda e non al separatismo ceceno. Il testo, che si rivolge direttamente al lettore, non mira a chiarire gli aspetti giudiziari o a informare, ma a creare empatia, visto che spesso l’attentato in terra non “occidentale” viene raccontato con modalità asettiche. Collabora a questo obiettivo l’utilizzo massiccio di fonti fotografiche rielaborate e l’uso spietato di colori caldi.
Testo di Elettra Stamboulis Disegni di Gianluca Costantini
Pubblicato in:
Animals, n°19, rivista mensile, Coniglio Editore, gennaio 2011