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Gianluca Costantini
Reality

A cena con Gramsci a fumetti

di Michele Tosi da Il Corriere Romagna

MILANO. Sempre guardando al fumetto di realtà come ad un altro modo di guardare la storia, da dentro, di fissare protagonisti, luoghi, eventi in quadri di parole e immagini, Gianluca Costantini (autore delle tavole) e di Elettra Stamboulis per i testi, sono gli autori di Cena con Gramsci, tratto dall’omonimo testo teatrale di Davide Olmi, in uscita a gennaio per le Edizioni Becco Giallo. Il volume è stato presentato dai due autori ravennati nei giorni scorso alla Santeria milanese, con la parteciapazione del curatore Roberto Rampi, di Valentina La Terza, Davide Facchini, e letture teatrali a cura di Marta Galli. Di Antonio Gramsci non rimangono neanche le ceneri? Un giovane studente, alle prese con la difficile vita del fuori sede, diventa interlocutore di due personaggi fantastici, allucinatori, che scompongono una storia d’ordinaria università in un viaggio alla ricerca delle radici e del senso delle parole di Gramsci, oggetto di studio, ma anche alter ego immaginario del protagonista. Nato da uno spettacolo teatrale, Cena con Gramsci interroga il lettore proprio sulla permanenza e sulla possibilità dell’attualità dell’intellettuale sardo: “un uomo politico – dice il protagonista Jacopo – in realtà un filosofo. Un uomo del suo tempo che però vide lontano. Con una vita sfortunata. Un uomo di buon senso”.

“Sono grata a Arci Lombardia e Artevox di avermi permesso di uscire da una empasse”, sottolinea Elettra Stamboulis.

“Erano difatti tre anni che stavo lottando con Gramsci. Ogni tanto lo aggredivo alle spalle, ne assaggiavo pagine e pagine, cadendo per terra stremata, consapevole di non avere strumenti sufficienti per affrontare la sua grandezza. Poi Federico di Becco Giallo, che sapeva di questo mio tortuoso andare, mi propone di partire da un testo teatrale. E’ stata la soluzione, il giusto distacco per poter accedere alla narrazione”.

Costantini, com’è è maturata la scelta di accettare l’invito a far parte degli artisti che espongono in questi mesi al Padiglione Torino della Biennale di Venezia?

“Con mia sorpresa, ma non del tutto. In prima battuta avevo deciso di non partecipare, per motivi morali ed etici, poi però mi sono venute alcune idee e mi sono detto che avrei esposto qualcosa di forte, che mi rappresentasse in tutto e per tutto, il mio lavoro politico il mio impegno giornaliero sugli eventi. Il lavoro che ho presentato è molto forte e polemico verso il Presidente Obama.

Per questo ha voluto raccontare in un altro volume la vicenda di Julian Assange, dall’etica hacker a Wikileaks, anche come sorta di “controstoria dell’era dell’informazione”?

“Io e lo sceneggiatore Dario Morgante abbiamo raccontato la nostra generazione, quella che adesso compie 40 anni, la nostra adolescenza così simile a quella di Assange. L’argomento principale è la libertà di informazione, poter dire come stanno le cose, anche se poi non c’è una reazione. La ricerca della verità è la cosa più importante.

Cena con Gramsci

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