- 500 ANNI DI RESISTENZA

500 Anni di Resistenza è un ritratto potente e storicamente accurato della resistenza indigena alla colonizzazione europea delle Americhe, iniziata con l’invasione degli Spagnoli guidati da Cristoforo Colombo. Gord Hill ha trascorso due anni ad illustrare tavole e ricercare informazioni storiografiche per creare questo 500 Anni di Resistenza, che presenta la storia della resistenza dei Nativi americani in un formato accessibile a chiunque.
Tra gli eventi trattati, la rivolta dei Pueblo del 1680 in Nuovo Messico; le insurrezioni Inca in Perù, tra il 1500 ed il 1780; Pontiac, la ribellione ed il Proclama Reale del 1763; Geronimo e le guerre Seminole dalla metà del XIX secolo; Cavallo Pazzo e le guerre delle Grandi Pianure; l’avanzata del American Indian Movement negli anni Sessanta del Novecento; occupazione di Wounded Knee, 1973; la crisi ad Oka, Quebéc, 1990; la resistenza di Azhoodena/Stoney Point nel 1995.
Collana: Political Comics
Formato: 16,8×21 Pagine: 96
Prezzo: 12 euro
ISBN: 9788897980124
Gord Hill è un artista, scrittore, blogger, intagliatore nativo americano. Più di ogni altra cosa è un attivista, o come lui ama definirsi, “un guerriero, un individuo che difende la sua gente e il territorio”. Appartiene alla nazione Kwakwaka’wakw, territorio in cui oggi risiede la provincia canadese della British Columbia. Quest’area è rivendicata dalle popolazioni indigene che la abitavano, e che tutt’oggi la considerano di fatto occupata dalle autorità canadesi. L’attivismo di Gord Hill ha inizio nel 1988 e prende forma all’interno dei movimenti sociali dei nativi. Durante questi anni ha mosso diverse battaglie per il riconoscimento dei diritti delle diverse popolazioni indigene che risiedono nel suolo oggi americano e canadese, quello stesso suolo che è stato loro sottratto dalla colonizzazione europea. Alcune di queste lotte supportano: la solidarietà ai guerrieri Mohawk nell’Oka Crisis del 1990, la campagna del 1992 per i 500 anni di resistenza indigena, la solidarietà con la sollevazione Zapatista del Capodanno 1994, la resistenza del 1995 a Ts’peten ed Ipperwash, il Native Youth Movement (inclusa l’occupazione, tra il 1997 e il 1998, degli uffici della BC Treaty Commission), le proteste anti-WTO del 1999 a Seattle, la disputa sulle zone di pesca Cheam (1999), le rivolte al Summit delle Americhe del 2001, la campagna per la protezione di Sewelkwek’welt (Sun Peaks, 2003-2006), e, più di recente, la campagna contro le Olimpiadi invernali Vancouver-Whistler del 2010. Oltre alle campagne concrete, quelle che partono dal territorio e che operano attraverso le manifestazioni e altri mezzi di supporto più o meno diretto, Gord Hill si fa promotore di un intenso web activims scrivendo sul suo blog (http://warriorpublications.wordpress.com/) e in altri, spesso sotto lo pseudonimo di Zig Zag. Oltre ad essere un blog, il sito Warrior Publication funge anche da archivio storico della resistenza anticoloniale e promotore culturale. Gord Hill è autore di The 500 Years of Resistance Comic Book (2010), edito anche in italiano grazie a GIUDA edizioni, The Anti-Capitalist Resistance Comic Book (Arsenal Pulp Press), e 500 Years of Indigenous Resistance pubblicato da PM Press.
- #Syria di Carlos Latuff

Sono forti come pugni allo stomaco le vignette satiriche di Carlos Latuff. Diventato ormai un’icona nei paesi arabi, grazie ai suoi disegni di satira politica, ha documentato a suo modo i fatti della primavera araba e più recentemente della Siria. I suoi strali, però, non risparmiano nessuno, e sono spesso rivolti anche alla politica occidentale, soprattutto a quella americana.
Recentemente ha disegnato e commentato i drammatici eventi della rivoluzione in Siria, pubblicando tramite twitter e blog vignette che mettendo a nudo l’ipocrisia dei potenti, le menzogne di tiranni e mass-media, mostrano con la provocazione delle sue fulminanti caricature una lettura alternativa dell’attualità. Disegni taglienti come il rasoio che hanno fatto rapidamente il giro del mondo tramite internet, sospinte dalla corrente delle hashtags della primavera araba. Presentazione di Tahar Lamri.
Carlos Latuff (Rio de Janeiro, 1968) è un disegnatore brasiliano di origini libanesi attivo dall’inizio degli anni ‘90 e divenuto noto a livello internazionale per il suo attivismo visivo vicino al movimento no global. Il pacifismo e l’antimilitarismo sono anch’essi tra i temi portanti dei suoi lavori, tutti rigorosamente copy left pubblicati in innumerevoli paesi e contesti. Il suo lavoro è stata pubblicato tra l’altro da Mad, Le Monde Diplomatique e il The Toronto Star. Inoltre, molte vignette sono apparse su carta sul Islamic Front for the Iraqi Resistance (JAMI) magazine, il Saudi magazine Character, il giornale libanese Al Akhbar.
- CAIRO BLUES

L’amore per il Cairo e per l’Egitto è alla base di Cairo Blues, opera al confine tra graphic journalism e reportage illustrato che si propone di raccontare i fermenti della società egiziana partendo da micro-storie, in ossequio a quell’amore per il dettaglio che cifra stilistica del lavoro di Pino Creanza. Il tratto realistico del disegno costruisce sequenze quasi fotografiche in cui si animano i protagonisti di storie istantanee e poetiche. Dando volto e voce alle diverse comunità e anime della capitale egiziana, Creanza offre un resoconto visivo e narrativo immediato, “crudo”, della società egiziana in cui non mancano i toni malinconici e stonati tipici dello stile “blues”, dato dalla profondità della linea, dall’attenzione all’inquadratura e dal tono poetico del racconto.Adatto ad un pubblico che va dai ragazzini agli adulti il fumetto riesce con grande sintesi a cogliere gli elementi di contraddizione, cartografando le pulsioni nascoste nella società dell’Egitto contemporaneo che appare invece attraverso questa mosaico di storie un pezzo della realtà comprensibile, attuale, con visi e occhi.Chi è Pino Creanza?Pino Creanza (Altamura, 1958). Ingegnere di professione, lavora nell’ambito della promozione dell’innovazione tecnologica. Tuttavia i suoi interesse spaziano dai fumetti alla scrittura, all’illustrazione, alle arti visive in genere. Pubblica regolarmente su Frigidaire e XL di Repubblica. Oltre a pubblicare illustrazioni e storie brevi per Frigid- aire, Mondo Mongo, Dinamite, Il Manifesto, è possibile leggere online sul suo blog www.sillytragedies.it le strisce e le tavole del Prof Knox e della coppia Gino e Sberla.
- LA RICOTTA – UN FILM DI PIER PAOLO PASOLINI

In occasione di “Mediterranea 17”, promossa da BJCEM e Comune di Milano, biennale che ha portato alla Fabbrica del Vapore più di 300 giovani artisti, abbiamo chiesto a Gianluca Costantini, illustratore e “raccontastorie”, di aiutarci a realizzare un laboratorio di fumetto nell’ambito delle iniziative OFF che precedevano l’apertura ufficiale. Gianluca ci ha proposto di costruirlo attorno a “La Ricotta” diretto da Pier Paolo Pasolini, quarto degli episodi del film Ro.Go.Pa.G. del 1963, il cui titolo è una sigla che identifica i registi dei quattro segmenti: Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti. L’Orson Wlells che risponde alla domanda del giornalista su cosa ne pensa dell’Italia, è un giudizio senza appello: “il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d’Europa”. Poi gira la sedia e da le spalle all’”uomo medio” che addita come un “mostro, razzista, qualunquista, conformista, colonialista, schiavista”. Il rifiuto politico della società dei consumi, del capitalismo galoppante e dell’ignavia della piccola borghesia italiota.
Il risultato del laboratorio di Gianluca, realizzato in collaborazione con Enrico Parisio della RUFA-Rome University of Fine Arts , è sorprendente. Il lavoro dei sette giovani artisti che nei tre giorni di workshop hanno realizzato le tavole con stili e linguaggi molto diversi tra loro, racconta il film reinterpretandolo con segni grafici spesso poetici.
Insomma, un esperimento riuscito che ha intrecciato il progetto di promozione dei giovani creativi, obiettivo principale di Mediterranea 17, con la forza narrativa di Pier Paolo Pasolini. Il tutto orchestrato sapientemente da Gianluca, sorprendente disegnatore dalla sensibilità civile fuori dall’ordinario.
CAMPANA

Grazie ad attente ricerche bibliografiche, studio delle corrispondenze e viaggi nei luoghi in cui Dino Campana visse e operò, Simone Lucciola e Rocco Lombardi costruiscono un’opera di raffinata fat- tura, riportando all’attenzione degli appassionati del fumetto e della poesia, la controversa figura dell’au- tore dei Canti Orfici, protagonista di un intesa quanto sofferta esistenza umana e autore delle più intense liriche della letteratura italiana.
Proprio l’opera poetica di Campana – nel libro sono riproposti numerosi estratti delle sue più celebri poesie – è al centro dell’originale rappresentazione visiva che i due autori sono riusciti ad ottenere, alternando il tratto plastico e pulito di Simone Lucciola a quello visionario di Rocco Lombardi, che tratta le tavole come fossero incisioni. È splendidamente ricostruita in questo modo, la tensione figurativa e simbo- lista dell’opera poetica di Dino Campana, con rimandi continui dalle figure evocate nei versi ai luoghi visitati, agli incontri e scontri che il poeta ebbe, sia nella vita sentimentale che in quella culturale, alle opere di artisti che egli vide e da cui trasse ispirazione.
“È un fiume che scorre questo brulicare d’immagini e di testi. Disegnato, ma a volte scavato, nel bianco della pagina. La storia a fumetti di Dino Campana.”, così nell’introduzione Paolo Pianigiani, studioso e profondo conoscitore dell’opera di Dino Campana, descrive l’omaggio di Lucciola e Lombardi a chi trovò nella poesia, l’unica, infinita, giustificazione alla vita. Con contribuiti di: Gabriel Cacho Millet e Giampiero Neri.
- L’AMMAESTRATORE DI ISTANBUL

Un viaggio alla scoperta dell’intellettuale ottomano Osman Hamdi Bey (vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo) nella moderna Istanbul, mentre nel Libano infuria l’ennesima guerra. Graphic Novel e diario di viaggio a fumetti, L’ammaestratore di Istanbul permette di scoprire la vicenda del più importante pittore figurativo di tradizione islamica, il primo a rappresentare le donne in modo naturalistico. Orientalista d’Oriente, Osman Hamdi fu anche archeologo, politico e fondatore delle più importanti istituzioni culturali passate poi alla Turchia. La narrazione diaristica, che segue anche le vicende personali dei due autori, è un raffinato ridisegnare i bordi di un Oriente più creato dall’Occidente che realmente esistito. Ed è per ciò a pieno diritto che l’altro protagonista della storia, nonché guida del viaggio, è Edward Said (1935-2003) – grande intellettuale noto per la sua critica al concetto di «Orientalismo»- che ovviamente non conobbe Hamdi, ma che nello spazio immaginario del fumetto lo incontra.
- CATTIVE ABITUDINI

Cattive abitudini é il titolo del quinto album dei Massimo Volume che si trasforma grazie alla matita di Gianluca Costantini da traccia sonora a traccia disegnata.
Sono dodici canzoni che raccontano storie di personaggi ossessionati da peccati quotidiani, ai bordi del nazionale varietà, ai bordi della storia narrata dalla plagiata umanità, ai bordi di un letto in una stanza a cui non bussa nessuno. Si incontra Robert Lowell, il poeta americano cui è dedicato il primo brano, ma indirettamente Manuel Agnelli in Le nostre ore contate. I personaggi assumono caratteri, volti, sorrisi: diventano spettri fantasmatici, evocati dal tocco sornione di Costantini che cambia stile e ritmo con l’agilità di un gatto. I testi di Emidio “Mimì” Clementi smettono di essere parte di una musica, che ciascuno potrà anche in qualche modo sussurrare, e si trasformano in parte integrale di un fumetto che racconta storie che forse abbiamo intuito, ma certo prima non avevamo visto.
LIVE FREUD DIE JUNG

Sogno e segno differiscono solo per una lettera solo e sono strettamente correlati. Ciro Fanelli costruisce un tappeto di riflessioni, digressioni, analisi che nascono da visioni oniriche, ma che non si esauriscono nella personale autonalisi dell’autore. Il calembour del titolo denuncia infatti il carattere corsaro di questi scritti, corredati da disegni funanbolici, da rappresentazioni che mettono in ginocchio l’evidenza del luogo comune. Come ad esempio l’ovvietà della caratterizzazione dei personaggi in un testo sacro della Graphic Novel come Maus: Tutto il discorso si basava su questa idea: se tu mi rappresenti i tedeschi come gatti e gli ebrei come topi non si parla più di cattiveria umana, ma di corso naturale delle cose – badate, non è una giustificazione storica sull’argomento tanto delicato e sul quale la penso al contrario di ciò che sto scrivendo qui, ma parliamo di infelice capacità di astrazione…
Un pensiero che si disegna come una lama, che alza la testa e ha il coraggio di nominare la realtà e la sua apparente imparzialità. Un po’ come succede nei sogni.
Ciro Fanelli (Fossombrone 1980) dal 2007 ha iniziato a collaborare con il gruppo di Frigidaire e ha illustrato il numero speciale 212. Ha realizzato illustrazioni per Lo Straniero. Ha realizzato, tra le altre, la copertina di O Verlaine! di Jean Teulé e dello stesso autore Rainbow for Rimbaud. Nel 2009 ha pubblicato China box with topor edito da Lamette Comics, nel 2011 inizia la sua collaborazione con Le Dernier Cri pubblicando Pinocchio. Collabora con diverse riviste fuori dall’Italia tra le quali Popper Magazine (Lituania), Kick Rude Comix (Belgio), Kovra (Spagna), Alkomx (Francia), Sheetzine (Giappone). Cura la rubrica di Vice “Di sogni, di segni” e fa parte dei disegnatori della rivista G.I.U.D.A. Geographical Institute of Unconventional Drawing Arts.
- MACCHINA SUPREMA

Il nuovo graphic novel di GIUDA Edizioni è un fascinoso volume firmato da Gianluca Costantini, Pasquale “Squaz” Todisco, Armin Barducci, su sceneggiatura di Giovanni Barbieri. I tre autori diversissimi tra loro nello stile grafico, mettono il loro segno al servizio di una vicenda in cui si esplora proprio la ricerca del significato e del senso nei segni e nelle cose, in una rilettura psicanalitica dei mystery play medievali.
Nell’originale plot di Giovanni Barbieri gli ingredienti ci sono tutti: l’abbandono, il ritorno, le strane alchimie del sogno che diventa vita, la vita che diviene sogno, specchi che si infrangono e fanno emergere disegni più reali della realtà. Questo materiale evocativo è tenuto insieme coerentemente dalla presenza di vari livelli linguistici e narrativi.
La vicenda vede il protagonista Milos alla ricerca di un’unica legge suprema per la lettura del mondo. Insegue un ordine supremo, una via di cui non intravediamo i con ni, ma che rimanda alle ricerche olistiche e assolute. Ma in questa storia di assoluto sembra esserci solo l’amore, che abbandona, illude, ritorna e si nasconde. E porta a follie perpetue o intermittenti. Di cui vediamo i segni sui muri e sui corpi. Un romanzo romantico, che si compone di diversi stili perché è composto di diverse materie, che solo prendendo forma rappresentata in diversi registri visivi poteva trovare completezza.
Citando Erasmo, Elettra Stamboulis nella postfazione-bugiardino avverte i lettori che Macchina Suprema non è un libro “per le scimmie ammantate di porpora o gli asini vestiti con la pelle del leone, ma per gli arcifolli guardatori, per coloro che sanno che la stessa vita si deve alla medesima dea, Follia”.
Uomo avvisato…
- ALBERICO

L’avrebbe potuta raccontare a parole Italo Calvino l’epopea di Alberico: come il barone rampante ha casa in un albero, è un essere ibrido, un antenato contemporaneo. Il protagonista di questo racconto lungo senza parole porta la maschera, come molti dei manifestanti che difendono il diritto glocale di continuare ad abitare la natura. Eppure tutto questo non esaurisce l’affabulazione di una storia che ha qualcosa di primigenio, e può essere letta, guardata sia dagli adulti che dai bambini, che nella costruzione sapiente della sequenza, non aggredita dal linguaggio verbale, possono costruire la loro narrazione, scoprire collegamenti, diventare anche loro piccoli Alberico che vincono la battaglia, e appendono la maschera.
Rocco Lombardi si conferma, alla sua terza prova sul racconto lungo, un narratore per immagini concrete e sintetiche, che costruiscono orizzonti. Uno story teller che possiede la rara capacità di parlare un linguaggio familiare ed evocativo.
- FINESTRE SULL’OCCIDENTE

Nella Mosca dei giorni della Perestrojka, Ilia, Sergei, Boris e Larissa si riuniscono intorno ad un pasto ed una bottiglia di vodka per raccontarsi storie. Prende così vita un decameron moscovita: mentre fuori imperversa la tempesta di un mondo che va in pezzi, i quattro protagonisti si proteggono con la narrazione e l’ironia dei racconti. Si ricrea ogni volta un mondo che si sviluppa in una tormentata nostalgia dove le immagini diventano simboli e il tratto di Raùl trova carne per la sua traccia, trattando ogni capitolo con tecniche originali che sorprendono per audacia e bellezza.
Le voci dei narratori si susseguono nella notte. Si racconta: perché siamo diventati cristiani? E poi con un salto che dimentica consapevolmente vari secoli ecco una storia di amore, poesia e calcolo differenziale. E per non affogare nel melodramma, una storiella, di quelle sovietiche. Quelle che fanno ridere fino alle lacrime. E poi? Poi arriva Napoleone, virtuoso e manierista nella linea. Cavalli barocchi. Animali che ci guardano negli occhi. Dopo il silenzio di Napoleone rimane Larissa, l’unica donna, l’armena di minoranza. ‘Racconta una storia’. E la storia diventa una storia che potrebbe essere popolare, con i tratti della fiaba, con la morte che ci ripensa. Mentre fuori dalle finestre il mondo è distratto da altro, da nuovi slogan, da nuove armi.
Felipe Hernandez Cava, Nato a Madrid nel 1953. Studia storia dell’arte e all’inizio degli anni ‘70 fonda con Saturio Alonso e Pedro Arjona il gruppo EL CUBRI, che in dieci anni di attività si distingue per l’impegno politico e le ricerche sul linguaggio ironico e del fumetto. Sviluppa il lavoro di sceneggiatore di fumetti soprattutto con i disegnatori Federico del Barrio (La Macchina perversa, 1996) e Raùl, collaborando con una ventina di disegnatori di diverse generazioni tra cui Pizarro, Salinas, Usero, Luis García, Marika, Cánovas, Enrique Breccia, Juan Giménez, Víctor de la Fuente, Asun Bazola, Castells, Brocal, LPO e Laura Perez. È stato direttore artistico della rivista Madriz e co-direttore di Medios Revueltos, e ha curato numerose mostre. Negli ultimi anni si è dedicato al lavoro di sceneggiatore per la televisione e di critico d’arte.
Raùl Nato a Madrid nel 1960. Ha cominciato a collaborare giovanissimo come disegnatore con il quotidiano El Pais. Di spirito eclettico e versatile in tutte le tecniche del disegno e delle arti plastiche, ha sperimentato le più svariate forme di espressione artistica. Come fumettista ha realizzato numerose storie brevi per le riviste Madriz, Medios Revueltos, El Cairo, Le Cheval sans Tete. I libri più importanti sono senza dubbio quelli realizzati in collaborazione con lo sceneggiatore Felipe H. Cava: la graphic novel Berlin 1931 è stata tradotta con successo in francese e tedesco. Al momento collabora con i quotidiani La Razón e La Vanguardia. Vive e lavora a Madrid.
- THE EVERGREEN HUNTER ETAKAN API

Etakan Api è un Evergreen Hunter, un cacciatore e terminatore di “cose già viste”. Ogni qualvolta che uno stereo- tipo appare nel mondo terreno, appare lui e gli dà il giusto riposo.
Etakan Api The Evergreen Hunter è anche un’avventura nei meandri della narrazione e nella decontestualizzazio- ne del mezzo fumetto stravolgendo tutte le regole di composizione di una storia.
Etakan Api The Evergreen Huner vanta un remake del fumetto nello stesso fumetto, libertà d’espressione e lieti momenti di nonsense. Etakan Api The Evergreen Hunter è un fumetto contemporaneo che non è stato disegnato.
LUKE

L’Edipo a rovescio: perché uccidere i padri se un giorno potranno avere bisogno di noi?
Chissà perché le storie finiscono come se non avessero un seguito; Alice ha cercato di immaginare un seguito. Un Lord Fener fragile (come per certi versi già appare nel ciclo di “Guerre stellari”).
Dopo tutto anche Luke è tiranneggiato (da un padre in difficoltà), potenza della famiglia che riesce a rendere tutti infelici.
Anche Luke è ingrassato, il tempo passa per tutti.
Alice Socal nasce a Mestre nel 1986. Ha studiato Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bo- logna. Prosegue i suoi studi al politecnico di Amburgo, indirizzo illustrazione. Partecipa a diverse mostre col- lettive in Svizzera, Italia e Germania. Dal 2009 fa parte dei disegnatori che compongono la rivista G.I.U.D.A. curata da Gianluca Costantini. Partecipa alle due antologie di fumetto edite da MAMI Verlag da Anke Feu- chtenberger e Stefano Ricci. I suoi lavori vengono pubblicati in diverse riviste ed autoproduzioni (“Illyword”, “Liber”, “Two Fast Color”, “Inutile rivista letteraria”, “Kommunikaze”, “Journal360”). Attualmente lavora e studia ad Amburgo. Il suo ultimo libro è “Sandro” per Eris Edizioni.