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Gianluca Costantini
Reality

VI PRESENTO BERLINGUER

Da giovedì in libreria ilmemoira fumetti di Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini
di Renato Pallavicini su l’Unità di domenica 27 ottobre 2013

Il libro racconta la straordinaria vita del segretario del Pci ma ancheun pezzo della nostra storia Con unostile sperimentale che unisce tecniche diverse, dalle pagine pop e colorate agli inserti fotografici.

SEMBRA UN ANDYWARHOL: 36 RIQUADRI RIPETUTI, ACCOSTATI, QUASI SIMILI, con piccoli spostamenti del punto di vista, e con il colore – quasi un monocromo – che si sgrana, s’impasta, brilla e poi si opacizza fino a sfumare nel nero. Scandiscono la morte di Enrico Berlinguer, scomposta nei fotogrammi della ripresa tv che lo ritrae sul palco del comizio a Padova, l’11 giugno 1984, quando si sente male, vacilla, resiste a parlare e poi si accascia verso la fine della vita. Gianluca Costantini ha trasformato quei drammatici istanti in una sequenza artistica di straordinaria intensità. Siamo soltanto agli inizi di Arrivederci Berlinguer, un memoir a fumetti, di Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini che esce in libreria giovedì 31 ottobre, edito da Becco Giallo. Un libro tra i più belli di quest’anno; un libro sperimentale che unisce tecniche diverse, le distribuisce e le modula a seconda dei momenti e delle emozioni; un libro sulla straordinaria vita e testimonianza politica del leader del Pci.
Ma non è il solito graphic novel, o una delle tante banali biografie a fumetti di persone celebri che girano da un po’ di tempo.
È il racconto di un pezzo di storia traguardato da un passaggio generazionale, quello dell’autrice del testo e della sceneggiatura, Elettra Stamboulis che, tredicenne, partecipò alla sua prima manifestazione politica senza genitori: c’erano un milione di persone, ed era un funerale, quello di Berlinguer.
«È tutta la verità, nient’altro che la verità – spiega Elettra Stamboulis – è stata la mia prima manifestazione consapevole. A ottobre dell’anno dopo m’iscrissi alla Fgci».
L’autrice e molti di quella generazione, nata nei Settanta, come si dice nel fumetto, hanno cominciato dalla fine, la loro coscienza e militanza politica è stata accesa da quella drammatica fine. «Ho pensato che questo taglio – prosegue – potesse ovviare a certi limiti narrativi del fumetto. Non m’interessava fare un saggio o raccontare la vita di Berlinguer per quello che è stata in sé: mi sembrava troppo poco. Poi lui era talmente riservato e schivo, non raccontava mai di sé e teneva il suo privato rigorosamente fuori dal pubblico e dalla politica, che avrei fatto una forzatura che non sentivo. Così sono partita da quella mia prima esperienza un po’ naïf, cercando di mettere insieme una biografia di una storia alta con la mia microstoria».
Si parte da qui, dunque, ma il libro è anche un racconto storico, documentato (alla fine del volume c’è un’utile bibliografia) e ricostruisce gli episodi salienti della vita del segretario del Pci. La giovinezza in Sardegna e le sue prime manifestazioni, la sua prima militanza, l’esperienza nella Fgci, le sue prime perplessità nei confronti dell’Urss. E poi, via via, la sua storia politica. E i suoi incontri, quello che finì in scontro con Craxi, e quello più fertile con Moro che portò alla solidarietà nazionale, cancellata dal rapimento e dall’assassinio del leader della Dc. Per raccontare tutto questo e molto altro, con rispetto, ma anche con tratti a volte ironici e con puntuti
riferimenti allo sconfortante panorama politico odierno, il libro, come si è accennato, usa uno stile sperimentale. «Ogni capitolo e ogni arco di tempo ha il suo carattere, completamente diverso – commenta Gianluca Costantini -. Ci sono pagine realizzate con uno stile pop e colorato, altre con inserti fotografici trattati con una grafica quasi sporca che dà il senso del documento d’archivio, altre ancora pittoriche. E poi ci sono quelle che assomigliano alle pagine di un diario, con dei disegni infantili tracciati sopra, quando Elettra interviene in prima persona con i suoi ricordi. Lo sfondo a righe che simula le pagine di un quaderno è stata una
sua invenzione».
Gianluca ed Elettra sono una coppia di artisti che lavora insieme da molti anni e si sono già cimentati con un’altra importante biografia a fumetti, quella su Gramsci. Il loro libro AcenaconGramsci (sempre edito da Becco Giallo), tratto da uno spettacolo teatrale e realizzato con una tecnica simile a questa di ArrivederciBerlinguer, è stato un successo (tra l’altro ne è stata realizzata una versione e-book venduta proprio da questo giornale).
Anche questa loro nuova fatica ha tutte le qualità per diventare un successo: il solo annuncio su facebook dell’uscita ha totalizzato oltre 1.800 «mi piace» e una valanga
di commenti positivi. Del resto la figura e la testimonianza politica e morale di Berlinguer sono ancora vive in moltissimi, anche grazie alla rete e a un seguitissimo sito:
www.enricoberlinguer.it. «Io, politicamente sono anarchico, e non conoscevo molto né Gramsci, né Berlinguer – confessa Gianluca Costantini, attivo anche sul suo interessante sito www.politicalcomics.info – ma questi due lavori mi hanno dato la possibilità di farlo. Quando ho iniziato a disegnarlo, di Berlinguer ricordavo solo una
faccia con molte rughe che però era diventata un’icona di purezza». Oggi «il nome di Berlinguer – come sta scritto sulle didascalie dell’ultima tavola di Arrivederci Berlinguer – ritorna  emolti loaspettano. Come se fosse un fantasma che si aggira per l’Europa e per il mondo. Quell’esperienza italiana, che tanti hanno invidiato e amato, ora è conclusa». Sotto queste parole il disegno mostra alcuni papaveri rossi che hanno lasciato cadere molti petali. Raccoglieteli.
Anche leggendo questo bellissimo e toccante fumetto.

Arrivederci Berlinguer

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