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Gianluca Costantini
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Mosaico Oggi: Intervista a Gianluca Costantini

Intervista a cura di Luca Maggio
Pubblicata in Arte Mosaico, 4 novembre 2013

Gianluca Costantini, Al Aqsa mosque (feat. Luca Barberini – Koko Mosaico), 2009

Gianluca Costantini (Ravenna, 1971): autore di political comics, disegnatore e blogger. Di recente, desidero ricordare, è uscita la riedizione del bellissimo “L’ammaestratore di Istanbul”, scritto con Elettra Stamboulis e centrato,  nomen omen, sulla tua città d’elezione, Istanbul ovvero l’antica Costantinopoli. Qui però sono a chiederti: come nasce il tuo rapporto col mosaico, in particolare con quello contemporaneo?

La mia formazione è avvenuta all’Istituto d’Arte per il Mosaico di Ravenna, quindi il mosaico è stato fondamentale per la mia visione. Era la fine degli anni ‘80 e la scuola era molto energetica. Era veramente una scuola d’arte. Verso il terzo anno si è capito che avrei fatto l’artista e il mosaico non poteva non farne parte. Anche il mio lavoro nel fumetto è stato influenzato per molto tempo dai mosaici bizantini di San Vitale e Galla Placidia.

Ma la strada del mosaico contemporaneo è stata sempre difficile, intuivo nei mosaicisti un nervosismo relazionale, una difficoltà ad aprirsi. Volevano essere artisti ma non riuscivano a sperimentare, rimanendo sempre ancorati al passato in qualche modo. Si lamentavano ma non avevano coraggio. Feci varie mostre con il mosaico e frequentai anche l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, che in quegli anni aveva l’indirizzo “Decorazione a mosaico”. Ci provai, feci mosaici con i lego, con le lavatrici, con i circuiti elettrici etc… ma poi mi annoiai. Non c’era un confronto con altri, quelli che facevano più strada erano i tradizionali.

Qui uno dei lavori, fotografato da Alex Majoli:

Gianluca Costantini, Ragno, 1992 (foto di Alex Majoli) 

Per andare contro tutti mi diedi al mosaico miniato realizzando alcuni lavori che alcuni ancora si ricordano. Li potete vedere qui: http://www.gianlucacostantini.com/art/decoration-of-existence-micro-contemporary-mosaic/

Uno dei due venne perfino rubato all’Albergo Cappello durante una edizione di After curata da Felice Nittolo.

Solo qualche anno fa sono tornato al mosaico alla prima edizione della Biennale del mosaico in collaborazione con Luca Barberini di Koko Mosaico: realizzammo quattro mosaici e li esponemmo in una mia personale alla Galleria Miomao dal titolo “Opus Quotidianum” curata da Sabina Ghinassi.

La mia relazione con il mosaico continua poi ogni due anni quando devo aiutare i giovani mosaicisti nell’allestimento di R.A.M – Giovani Artisti Ravennati.

Valentina Scarpa, Mosaico digitale, 2013

In qualità di docente insegni in diverse Accademie di Belle Arti fra Bologna, Rimini e Ravenna. In quest’ultima in particolare hai curato il progetto di archivio digitale inedito, ridisegnando coi ragazzi i mosaici antichi: http://www.gianlucacostantini.com/insegnamento/accademia-ravenna-2012-2013/

Puoi parlarmene? Come nasce quest’idea? Come l’avete portata avanti? Avrà ulteriori sviluppi?

L’anno scorso è stato il mio primo anno come insegnante a Ravenna e il mio problema maggiore era come far avvicinare i ragazzi, che hanno tutti una propensione materiale dell’arte, al mondo digitale. C’è una visione molto artigianale che sembra tenere lontani i mosaicisti dai computer. Mi sono accorto con grande stupore che non esiste una digitalizzazione dei cartoni musivi in digitale. Abbiamo pensato allora di unire la didattica grafica all’utilità di creare un archivio digitale.

I ragazzi in questo modo hanno imparato l’uso di Photoshop e Illustrator ridisegnando i mosaici direttamente a computer. Il risultato è, per quanto mi riguarda, molto interessante.

Spero quest’anno di continuare questa sperimentazione.

“L’ammaestratore di Istanbul”, TAMO, Ravenna

In genere saluto i miei intervistati con la domanda: progetti futuri? La pongo anche a te, naturalmente. Ma desidero anche intervenire rispetto alla recentissima polemica di cui sei stato oggetto, in merito alla vignetta che settimanalmente pubblichi sul free press Ravenna & Dintorni: in particolare in quella che ha scatenato lo sdegno delle autorità e del Sindaco si vedeva lo stemma di Ravenna coi due leoni non più affrontati, ma col rosso che “abbracciava” da dietro quello giallo. A me è piaciuta e mai avrei pensato a reazioni così ufficiali e roboanti, segno che hai colpito, forse al di là delle tue stesse intenzioni. Comunque, prima di chiedere un tuo commento su quanto accaduto, ricordo il vecchio adagio di Voltaire, uno dei padri laici della nostra modernità: “Non sono d’accordo con ciò che dici, ma difenderò sino alla morte il tuo diritto di dirlo”. E la satira è uno degli anticorpi più sani della nostra ovattata società.

Non ho progetti futuri, ma progetti continui. In questo momento sono in uscita tre miei libri nuovi: il libro “Arrivederci Berlinguer” scritto da Elettra Stamboulis e pubblicato da Becco Giallo, il libro “Cattive Abitudini” scritto da Emidio Clementi, il cantante dei Massimo Volume, e “Bronson drawings” che raccoglie i miei disegni realizzati per il Bronson produzioni di Ravenna. Inoltre in occasione del festival Komikazen è uscita la ristampa de “L’ammaestratore di Istanbul”. Sono contemporaneamente in mostra con tre personali: “Julian Assange, dall’etica hacker a Wikileaks” allo Zuni di Ferrara“L’ammaestratore di Istanbul” al TAMO di Ravenna e “Mangiare sandwich di realtà” al CAOS Centro Arti Opificio Siri di Terni.

Dal 2004 pubblico una vignetta ogni settimana su Ravenna&Dintorni dal titolo “Tutto ad un tratto”, in cui si parla spesso della città di Ravenna. Abbiamo colpito un po’ tutti, essendo satira, molti si sono lamentati ma nessuno era arrivato a tanto come il Sindaco. La sua azione è stata un perfetto autogol.

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