
di Federica Angelini
su Ravenna&Dintorni del 19 dicembre 2013
C’è un personaggio politico più citato, invocato, ricordato, rimpianto di Enrico Berlinguer? E non solo a sinistra? Berlinguer è diventato una sorta di icona della poltiica dalla faccia pulita, il primo a porre esplicitamente quella che diventerà poi nota come la “questione morale”. E questo mentre ci sono in corso indagini della Guardia di Finanza che stanno svelando comportamenti non proprio retti e irreprensibili anche tra coloro che ne rivendicano l’eredità politica. Dunque, Enrico Berlinguer attualissimo, perennemente citato, mentre da quel 1984, l’anno della sua morte, generazioni sono cresciute conoscendone appunto il nome, l’esempio, poco più. A restituircene un ritratto che risulta inevitabilmente impietoso per la classe politica odierna sono Elettra Stamboulis e Gianluca Costantini, che tornano a pubblicare per BeccoGiallo dopo la fortunata esperienza con Gramsci. Ma se lì la gabbia narrativa era vincolata al testo teatrale di cui il volume a fumetti era un adattamento, qui Elettra Stamboulis compie un lavoro completamente autonomo e diventa essa stessa elemento di narrazione. Punto di vista di un’intera epoca: Elettra ha quindici anni ancora da compiere nel 1984, vive in una famiglia di sinistra che la cresce a dibattiti e manifestazioni, dove l’impegno politico fa parte della vita. Una vita che si affaccia all’età adulta e all’indipendenza quando Berlinguer muore, e con lui un’intera prospettiva di sinistra possibile. Continua