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Gianluca Costantini
Publications

Untitled drawing art in “Dalla strada al computer e viceversa.”

Articoli , interviste e recensioni tra arte e cultura di massa.
di Claudio Musso

La pubblicità sulle riviste d’arte vi ha stufato? Provate a guardarla con gli occhi del fumetto. L’invito è celato tra le pagine dell’ultima produzione di Gianluca Costantini. E non ha nulla da invidiare ai progetti degli artisti di cui disegna le pubblicità…

Un progetto che sembra fatto apposta per riposare e, perché no, divertire gli occhi stanchi dalle scorpacciate di riviste del clima fieristico appena trascorso e di quello biennaliero di là da venire. L’editoria d’arte contemporanea straripa di pubblicazioni valide o scarse di contenuti, lucido-patinate o di carta opaca, freepress iper-distribuite o proibitive rarità, tutte accomunate da un solo edunico sospiro: “Quanta pubblicità!”. Ma, si sa, la pubblicità è l’anima del commercio, e non si potrebbe essere più attuali pur utilizzando un logoro luogo comune.
Gianluca Costantini (Ravenna, 1971), apprezzato illustratore, sembra essersi fatto carico di tale recriminazione, così da rendere le tanto vituperate pagine pubblicitarie oggetto d’indagine della sua ultima fatica editoriale.
Ho scelto pagine pubblicitarie perché voglio ‘registrare’ disegnando tutta la sterminata produzione di pubblicità delle mostre d’arte contemporanea, delle aste, delle inaugurazioni, delle interviste…”, dice Costantini nell’intervista con Viola Giacometti. Ed è questa registrazione “non meccanica” – perché condotta in punta di matita – a impreziosire tutto il lavoro. Un lavoro mastodontico, a giudicare dalle premesse progettuali: l’intento, infatti, è quello di raggiungere le 2mila pagine disegnate, con conseguente crescita del volume cartaceo e con obbligato incremento della componente archivistica. 

In questa prima parte, raccolta nel fascicolo edito da Libri Aparte, vengono pubblicate le quarantacinque tavole che inaugurano l’enciclopedia grafica dell’arte contemporanea.
Andiamo per gradi e cominciamo col dire che non è di certo sottovalutabile l’ingrediente tecnico. La scelta di utilizzare come supporto dei fogli a modulo continuo non è solo un vezzo dell’autore, ma assume inevitabilmente delle complicanze semantiche, a partire dall’omologazione seriale, passando per una tendenza vintage e per finire con la famigerata struttura a righe e buchi laterali.
Il tratto, sobrio e consapevolmente infantile, è estremamente preciso nel delineare forme e contenuti che, allo stesso tempo, non copiano quelli originali, ma rendono riconoscibile al primo colpo d’occhio la fonte. È un tripudio di font, bold o italico che siano, d’immagini ingabbiate o al vivo, di margini classici o sovvertiti, di loghi a cui è necessario trovare uno spazio che non comprometta l’intera composizione.
Le pagine, che verrebbe la voglia di sfogliare come un flip-book, sono pervase da un’ironia di fondo, sapientemente dosata e ritmata da gustosi trabocchetti visivi. Qualche assaggio? Come quando nella fedele riproduzione della pubblicità per la mostra di Takashi Murakami al Moca di Los Angeles, il refuso sempre in agguato riduce il cognome dell’artistar a ‘Murami’, aggiungendo solo in coda il ‘ka’ mancante. O come quando il disegno, che vuole mimare la scansione a livelli della grafica digitale, incastra titoli, nomi e figure di sfondo spingendosi fino a raggiungere delle deliziose composizioni astratte.

Articoli interviste e recensioni tra arte e cultura di massa di Claudio Musso

Un cammino iniziato nei primi anni 2000 e proseguito attraverso scritture, velocità e sguardi diversi.
Recensioni di mostre, interviste con autori o saggi di ampio respiro, pubblicati su piattaforme editoriali come Artribune, Digicult o in volumi importanti di critica d’arte come “Frontier. The Line of Style”.

Scandito in due ambienti, il volume parte dalla STRADA come contenitore e contenuto di poetiche contemporanee per attraversare la TECNOLOGIA come tema cardine di una pluralità di esperienze e ricerche.
Dal 1923, data di nascita di un autore storico come Jesus Raphael Soto, al 1991-92, anni in cui nascono gli autori più giovani, Linda Alborghetti/Marco Bellini.
Questi i due poli temporali fra cui si disegna un percorso transgenerazionale ricco di incontri fra cui Ericailcane, Isidore Isou, Takashi Murakami, Vincenzo Agnetti, Jordan Wolfson.
Ma anche George Brecht, Franco Vaccari, Grazia Toderi, Evan Roth e Stefano Arienti.

Dall’interesse per le avanguardie storiche e quelle “Neo” degli anni Sessanta fino alla contemporaneità “accostando la continua verifica della validità di concetti e teorie alla rilevazione della diffusione massificata di intenzioni e propositi”.

Codice LA23
Pubblicazione Luglio 2017
ISBN 978-88-95059-34-1

Formato Copertina morbida, 14,8×23 cm
Pagine 168
Lingua Italiano

Editore Libri aparte

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