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Gianluca Costantini
Political Comics

L’importanza del graphic journalism, una nuova forma di attivismo che investiga la realtà

C’è uno spettro che si aggira per le piazze e per il web. È un tratto di penna gentile che traccia i profili degli attivisti detenuti ingiustamente, dei giornalisti vittime della censura, degli oppressi dimenticati di ogni credo e di ogni bandiera. Ultimo, il ritratto di Zaky sorridente dietro a un groviglio di filo spinato, già condiviso migliaia di volte, spiaccicato su un grande murales a Il Cairo perché sia sotto gli occhi di tutti, sventolato nelle strade da Bologna a Barcellona. È lo stile ormai inconfondibile di Gianluca Costantini, tra le firme più note del graphic journalism italiano, un genere sempre più diffuso che, secondo lui, “nasce dall’unione del fumetto e del giornalismo, ma è molto diverso da entrambe le cose”.

Lo scorso anno, lo abbiamo coinvolto in un progetto editoriale di Emergency, Dove l’erba trema. Vite invisibili nelle campagne d’Italia, che accompagnava il racconto della realtà del bracciantato a illustrazioni di fumettisti famosi. Abbiamo deciso di rivolgergli qualche domanda sul suo lavoro, sulla sua collaborazione con noi, sui suoi progetti per il futuro. A cura di Emergency, continua su Lifegate

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