
Gianluca Costantini nasce a Ravenna il 19 dicembre, gli antenati di parte paterna erano di origine boema e di religione ebraica. Dal padre riceve una raffinata educazione aperta ai valori dell’arte, della musica. Primi avvenimenti notevoli, ed elemento caratterizzante poi di tutta la vita di Costantini, sono le visioni : a quattro anni, si mise a gridare vedendo, nel vano della finestra della sua stanza, affacciarsi Qui, Quo e Qua vestiti da giovane marmotta.. Dall’età di otto anni, le visioni gli divennero abituali ; appunto in quell’epoca, un giorno fu picchiato dalla madre avendo detto di vedere sotto un albero Biancaneve. Un’altra volta vide angeli posati sui rami di un albero. 1989 Studia Filologia a Uppsala (Svezia) e si occupa di scienze naturali, di botanica, di chimica. Fa esperimenti di fisica. Nel 1889 è precettore presso famiglie signorili, poi si iscrive all’università di Vienna, dove studia medicina. Comincia a conoscere i letterati che si incontravano nel Caffè Griensteidl., tra questi Niccolò Gros/Pietro, Giovanni Barbieri, Massimo Galletti. 1991 E’ bocciato in chimica e non termina gli studi di medicina. Tenta la strada del teatro come attore, debutta, è deluso, vuole suicidarsi con l’oppio, non ci riesce. Scrive la sua prima opera teatrale. L’atto unico “Probabilità” è rappresentato a Stoccolma. Esce anche il A “Song of innocence”, mettendo in rilievo esclusivamente i lati negativi dell’uomo, la narrativa è pervasa da un tetro pessimismo. 1992 Abbandona definitivamente gli studi e torna a Ravenna, nonostante la volontà del padre. Comincia a dipingere : lo farà, sia pure con discontinuità, per tutta la vita. Si iscrive all’Accademia di Monaco e segue il corso di Fabrizio Passarella. Naturalmente lo sviluppo della vita di Costantini fu accompagnato dall’evoluzione culturale e politica del suo tempo, ma in complesso si può affermare che egli è passato indenne attraverso le varie correnti che hanno agitato gli ultimi anni. Non che egli non abbia sentito i fenomeni delle varie correnti, ma il fatto è che non si è mai legato a una scuola o tendenza né ad alcun movimento di avanguardia. Egli stesso ebbe a dire di aver subito pochissimi influssi : |
“Bisogna riconoscere ciò che ci ha educati e formati sicché, dopo aver più volte esaminato il problema, devo dire : a compiere la mia educazione ci sono stati tre influssi forti durati tutta la vita. E’ stato lo spirito religioso dei miei genitori , quasi completamente fuori di ogni nazionalismo ; è stata la lettura della Beat Generation ; ed è stato, non ultimo, l’influsso del visionario, al quale mi affezionai con fiducia, rispetto e animo riconoscente di discepolo : Willam Blake”.
Gianluca Costantini
La religione, la Beat, Blake : nessuno lo metterà in dubbio. Ma non si potrà ignorare che abbia subito l’influsso del simbolismo. Viaggio a Parigi dove conosce Giuseppe Palumbo, si lega ai circoli artistici d’avanguardia. Dopo alcune collaborazioni in alcune riviste, conosce Sandro Staffa, il quale, subito entusiasta del precocissimo talento del giovane, lo introduce nell’ambiente letterario e artistico parigino diffondendone le opere.
Durante una intervista di un famoso critico gli venne chiesto : Come ha avuto per la prima volta a che fare con il disegno ?
Al liceo. Un mio amico era disegnatore. La nostra squadra di pallacanestro partecipava a un campionato e lui se ne stava vicino al campo sparando colpi di matita su un quadernone. Mi parve una cosa molto più interessante che star seduto a fare il tifo e risolse il mio problema che mi affliggeva nell’adolescenza, quello di cosa fare durante questa palla di vita.
1993 Ormai Costantini dorme di rado nella casa di famiglia a Ravenna, alloggia spesso in piccoli alberghi nei dintorni di Roma. Conosce e stringe amicizia con artisti come Vittorio Giardino, Diavù, Maurizio Ribichini. Benchè frequenti i gruppi artistici più irrequieti e stravaganti, ha tuttavia un carattere riservato, e prova una istintiva repulsione per ogni manifestazione di eccentricità e di esibizionismo. Viaggio a S. Francisco dove conosce W. S. Burroughs nel suo salotto beatnik . Torna a Ravenna. Scrive, disegna e pubblica “Animalingua” servendosi delle sue esperienze di giornalista, di pittore, di attore, e di frequentatore della Sala Rossa del Ristorante Berns, a Stoccolma.
1994 Nel Settembre esce in Romania “Ruggito-Ruggito” , che subisce un processo per vilipendio alla religione. Viene assolto.
1995 Si definisce “anarchico cattedratico”. Crisi depressiva. Si da alla scultura. Fa esperimenti sulla fotografia a colori. Nell’ottobre è a Berlino.
1996 Costantini fa esperimenti di chimica, collabora a giornali di chimica, è povero in canna, vive solo della solidarietà degli amici, si ammala, ha crisi mistiche. Legge Swedenborg ed è soggetto a incubi e ossessioni. Tenta di fabbricare l’oro. E’ tutto dedico all’occultismo scientifico. La stesura di un nuovo libro autobiografico, il bellissimo “Freethinker” gli serve da autoterapia. Esorcizza la pazzia, recupera la ragione pressoché perduta.
1997 L’esperienza berlinese è conclusa. Fa vari viaggi, poi torna a Ravenna. Ora si professa mistico e religioso. Sta scrivendo un dramma spirituale, “Cannibal Kitsch”, che segna la sua conversione.
Pubblicata originariamente su:
Freethinker, Necron Edizioni, 1997
e http://www.ecn.org/necron/free/index.html