
- 1 – 6’41” Sull’invito a disegnare le figure di Langer e Leogrande. Sarajevo. Il proprio metodo di lavoro. Azione civile e movimento globale
- 2 – 5’00” Sulla figura di Joseph Beuys, “Fraterna” a Langer e Leogrande. Albania – Libia
- 3 – 3’42” Su Libia e Gheddafi, dittatura e storia. Frontiera economica.
- 4 – 7’25” Sul suo lavoro sui migranti. Lavoro sull’ISIS. Francia e odio sociale. La forza sovversiva della scrittura e della poesia
Stagione del mutuo discorso
21 novembre – 5 dicembre 2020
Publishing urbano nelle strade di Modena
A cura di Isabella Bordoni
Periferico Festival 2020
Progetto
Ci sono esistenze che, se anche lontane geograficamente o generazionalmente, se anche materialmente assenti alla dimensione terrena perché breve e intensissima la loro parabola umana, gettano una luce persistente sulla vita degli altri. Non solo – com’è comune che accada – sulla vita dei familiari o di chi li ha conosciuti e voluto bene, ma anche sulla vita degli sconosciuti. E non nei modi dei leader o delle dottrine ma in quelli di una postura, di un incedere, dei toni della voce e del discorso; dove generosità, intelligenza, rischio, sono forme tangibili di un pensiero che fa con te famiglia.
Accade con le persone, come con i luoghi. Questa teoria degli affetti che riconosce persone e luoghi, se anche li lascia sconosciuti riserva loro una forma d’amore e la statura di esempio. Noi siamo i luoghi che abbiamo attraversato. I luoghi vissuti o immaginati, i luoghi ricomposti e ricombinati con arbitrio, i luoghi sovrapposti o dimenticati. Noi siamo le persone che abbiamo incontrato, ascoltato, sfiorato, cresciuto, mancato. La presenza degli uni agli altri, fa di noi, anche nell’assenza, creature di quella relazione. Continua