
In questi giorni ho parlato con molte persone di quello che avevo visto al Teatro Alighieri, Lo spettacolo di Sergei Polunin “Dante Metànoia” prodotto da Ravenna Festival. Ringrazio Andrea Maestri e successivamente la Casa delle donne di aver parlato, anche per me.
Mi ero autocensurato, avevo giurato dentro di me che non mi sarei intromesso nella discussione dopo le conseguenze del il post che feci sull’artista americano Chuck Close esposto al MAR nel 2019.
Dopo quel post persino alcune persone sono state fermate per strada e accusate di aver messo un like al mio post… alcuni “lavoratori della cultura” mi hanno tolto il saluto.
Ravenna è una piccola città e il suo ambiente culturale ancora più piccolo, se parli male di qualcuno, quel qualcuno non ti farà più lavorare per lui. Per questo motivo quasi nessuno prende mai una posizione politica oppure critica sugli spettacoli, sui libri, sulle mostre, sui curatori e sugli organizzatori degli eventi. Sto raggiungendo il mezzo secolo di vita e fortunatamente la mia carriera artistica non è mai andata meglio, non lavoro più in città e non collaboro quasi mai con nessuno se non in maniera gratuita, non organizzo più nulla dopo aver organizzato eventi culturali per oltre 15 anni.

Allora mi chiedo perché mi sono censurato?
Amo la mia città e mi piace far parte di una collettività, ma questo ambiente culturale non è più una collettività ormai da molto tempo.
Quella sera sono andato a teatro ignaro di quello che avrei visto, mi interessava il tema, non sapevo chi erano gli interpreti, non conoscevo Polunin, non sono un esperto di danza.
Ma sul librino di sala una foto lo ritraeva a torso nudo e lì erano ben impressi il viso di Putin sul suo petto e il kolovrat un simbolo pagano associato ai neonazisti (che compare gigante anche durante lo spettacolo nel video sul palco). Sono un disegnatore, so quanto sono importanti i simboli.
Ora mi chiedo, come si può produrre lo spettacolo di un artista che è stato allontanato (cacciato) dal Balletto dell’Opera di Parigi, per aver detto:
«Smettetela di essere deboli, siate guerrieri». Spiegando: «Ci sono già le donne a fare le ballerine, siate maschi. Gli uomini devono essere uomini e le donne devono essere donne». Incitando: «Siete lupi, leoni, i leader della famiglia. Dovete occuparvi di tutto. Che succede?». Concludendo con la massima: «È per questo che avete le balls (testicoli)».
Oppure sulle donne: “ora cercano di ricoprire ruoli maschili perché voi non le scopate”.
Su Putin ha scritto: “Grazie a Vladimir e a tutti coloro che si battono per il bene”. L’artista ucraino di nascita ora cittadino russo che ha organizzato un balletto dopo l’ammissione della Crimea per glorificare l’evento.
Ora mi chiedo, quanto è costato questo spettacolo, pagato con i soldi dei contribuenti del Comune di Ravenna. Mi dicono che si può andare dai 50.000 fino a 500.000 euro. Sono tanti soldi per uno spettacolo che glorifica un artista nazionalista, fascista e omofobo.
Ora mi chiedo era veramente necessario?
E non venitemi a fare confronti con Caravaggio, Picasso e tutti gli altri, noi viviamo il nostro tempo e parliamo degli artisti del nostro tempo.