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Gianluca Costantini
Political Comics

Zaki e gli altri prigionieri di coscienza

A Imola dal 20 gennaio al 10 febbraio 2022 esposti i volti e le storie di 50 persone provenienti da 19 diversi Paesi, per portare i temi della libertà e della giustizia nei luoghi della società civile

 “ZAKI E GLI ALTRI PRIGIONIERI DI COSCIENZA”:

LA MOSTRA ALLESTITA NEI PORTICI DI PIAZZA MATTEOTTI

Dal 20 gennaio al 10 febbraio 2022 Imola ospiterà la mostra “Zaki e gli altri prigionieri di coscienza”, che sarà allestita nei portici di piazza Matteotti. Si tratta della mostra itinerante nata in occasione del trentesimo compleanno di Patrick, che nel giugno scorso si è svolta sotto i portici di Bologna. La mostra prevede l’installazione in un luogo all’aperto e a libero accesso di striscioni in pvc con i volti e le storie di 50 prigionieri di coscienza provenienti da 19 diversi Paesi. L’obiettivo della mostra è quello di portare i temi della libertà e della giustizia nei luoghi della società civile, rendendoli accessibili a tutti e portandoli fuori dalle tradizionali sedi istituzionali o museali.

50 volti, 19 paesi, 50 storie troppo simili per essere diverse – Da Sanaa Seif, la regista egiziana condannata a un anno e mezzo di carcere a causa delle sue critiche al governo fino a Idil Eser, difensora dei diritti umani in Turchia accusata di terrorismo, sino ad Ahmadreza Djalali, a rischio di esecuzione in Iran per una falsa accusa di spionaggio.

I protagonisti della mostra sono alcuni delle donne e degli uomini che oggi scontano pene ingiuste o che addirittura non conoscono la ragione della propria detenzione. La mostra nasce con 50 volti per mostrare un filo conduttore tra storie apparentemente lontane e distanti. La lista dei volti viene aggiornata di mese in mese in base allo status dei prigionieri.

Gli eventi abbinati alla mostra – Abbinati alla mostra saranno organizzati una serie di eventi, a cominciare dall’inaugurazione dell’esposizione, che si svolgerà venerdì 21 gennaio, alle ore 17, in piazza Matteotti, seguita da un’iniziativa nella sala del Consiglio comunale, in diretta streaming sulla pagina FB del Comune di Imola, con la partecipazione, in presenza, fra gli altri, di Riccardo Noury, portavoce nazionale Amnesty International Italia, Rita Monticelli, docente dell’Università di Bologna e professoressa di Patrick Zaki e Mattia Santori, fondatore di 6000sardine.

Si prosegue lunedì 24 gennaio, alle ore 20, al Centro Giovanile Ca’ Vaina con l’iniziativa Disegnare chi scompare, il Graphic Journalism di Gianluca Costantini, che ha disegnato appositamente anche il banner per la mostra di Imola, con l’immagine della rocca sforzesca che fa da sfondo a Zaki, per raccontare la realtà. I posti sono limitati per cui è necessaria la prenotazione allo 0542 627800 o inviando e-mail a cavaina@comune.imola.bo.it 

Giovedì 27 gennaio, alle ore 17, con replica alle ore 18, nella libreria Il mosaico (via Aldrovandi 5/a) si svolgerà l’iniziativa La libertà è un diritto, la libertà è un dovere, lettura ad alta voce dedicata alle bambine e ai bambini della scuola Primaria sui diritti umani.

Prima della lettura ci sarà un intervento di Mary Tafuro di Amnesty International. I posti sono limitati per cui è necessaria la prenotazione allo 0542 21949.

Venerdì 28 gennaio, alle ore 20.45, al Centro Giovanile Ca’ Vaina sarà allestito lo spettacolo teatrale, a cura di Tilt-Gruppo giovani, Corsi e Ricorsi. Il senso della memoria è quello di interrogare il presente. Un percorso intessuto di ieri e di oggi per una memoria che diventi impegno.  I posti sono limitati per cui è necessaria la prenotazione allo 0542 627800 o inviando e-mail a cavaina@comune.imola.bo.it

Venerdì 4 febbraio, alle ore 17, con replica alle ore 18, nella libreria “Il mosaico” (via Aldrovandi 5/a) si svolgerà l’iniziativa La libertà è un diritto, la libertà è un dovere, lettura ad alta voce dedicata alle bambine e ai bambini della scuola dell’infanzia sui diritti umani. Prima della lettura ci sarà un intervento di Mary Tafuro di Amnesty International. I posti sono limitati per cui è necessaria la prenotazione allo 0542 21949.

Martedì 8 febbraio, alle ore 20,30 nella BIM Biblioteca comunale Imola verrà presentato il libro “Voglio solo tornare a studiare” (ed. People), alla presenza dell’autore M. Vassallotti. I posti sono limitati per cui è necessaria la prenotazione telefonando allo 0542602657 oppure prenotando sull’App IoPrenoto/Eventi. Per tutto il periodo in cui sarà allestita la mostra (20 gennaio – 10 febbraio) presso la BIM Biblioteca comunale Imola sarà disponibile un percorso di lettura avente ad oggetto “persecuzione, repressione e sistemi di controllo in generale dei regimi politici ad oggi”.

Dichiarazioni degli intervenuti alla conferenza stampa di presentazione della mostra

Giacomo Gambi, assessore alla Cultura Comune di Imola: “la mostra ed il percorso di iniziative proposte dal gruppo di associazioni e cooperative insieme all’amministrazione comunale dimostrano la capacità di aggregazione e mobilitazione della società civile imolese quando si tratta di diritti. L’importanza di questo percorso di 20 giorni in città è dimostrata anche dalla partecipazione della professoressa del master seguito presso l’Unibo da Zaki, Monticelli, e dal portavoce nazionale di Amnesty, Nuory: siamo tutti uniti dalla convinzione che le istituzioni, ad ogni livello, la società ed i media mobilitandosi, tenendo alta l’attenzione sui diritti, possano fare la differenza. Del resto, è anche sulla spinta di mobilitazioni collettive che il Consiglio Comunale ha deliberato di conferire a Patrick Zaki la cittadinanza onoraria, scelta condivisa con altri Comuni della CIttà Metropolitana. Ringrazio anche l’impegno dell’università Alma Mater Studiorum di Bologna che, con la sua sede di Imola, ha conferito il patrocinio alla mostra imolese”.

Marina Baldisserri, per6000sardine Imola: “fin dalla prima volta sotto i portici di San Luca, abbiamo creduto nella forza comunicativa di “Zaki e gli altri prigionieri di coscienza” per questo come 6000 sardine Imola abbiamo lavorato per fare entrare anche nella nostra comunità non solo la storia di Patrick Zaki, ma anche quelle meno conosciute di giornalisti, blogger, studenti la cui unica colpa è stata esercitare il diritto di critica. Alcuni dei volti raffigurati sono stati liberati ed è la prova di quanto questa, come le tante altre iniziative, siano necessarie per farli uscire dal cono d’ombra in cui la prigione li ha gettati. Con l’impegno di associazioni come Amnesty, ANPI, Libera, comunità come 6000 Sardine, StationToStation2Agosto, col sostegno dei mezzi di informazione e delle tante esperienze di cittadinanza attiva, siamo chiamati ad agire per salvare la vita di coloro che difendono i diritti umani, perché sono loro, oggi, i custodi di un futuro democratico per tutti noi. Nel frattempo la petizione di StationToStation2Agosto per la cittadinanza italiana/europea a Patrick Zaki conta oltre 310.000 firme. Continuiamo a firmare e diffondere http://change.org/PatrickZakiCittadinoItaliano”

Gabrio Salieri, presidente ANPI Sezione di Imola: “l’ANPI è l’erede dei partigiani italiani che combatterono per le libertà e la democrazia e conseguentemente per i diritti civili ed umani che la dittatura fascista avevano conculcato. Naturale quindi per noi, figli e nipoti dei partigiani imolesi, aderire da subito alla proposta delle Sardine e di Libera per questa mostra a favore della libertà per Patrick Zaki e per la difesa dei diritti civili in tutte le parti del mondo. Certo le realtà dei Paesi che sono responsabili della detenzione delle persone raffigurate nella mostra non sono tutte uguali e non pensiamo certamente di assimilarle, ma riteniamo che i diritti civili ed i diritti umani che i nostri genitori e nonni hanno conquistato in Italia vadano sempre e comunque difesi in ogni parte del mondo”.

Marianna Francesco Tafuro, Amnesty International: “la mostra è una piccola ricostruzione della repressione ai danni dei prigionieri e delle prigioniere di coscienza nel mondo: 50 prigionierə di coscienza di 13 Paesi diversi. Patrick Zaki, infatti, non è mai stato da solo; insieme a lui ci sono migliaia di persone nel mondo che subiscono persecuzione per ciò che sono o fanno, per fare ricerca, attivismo e per difendere vittime di violazioni di diritti umani o per esprimere le proprie opinioni politiche. Inoltre, Patrick non è solo perché sin dal suo arresto, nel febbraio 2020, sono stati organizzati presidi, manifestazioni e iniziative per stargli vicino e per chiedere la sua scarcerazione. Come attivista di Amnesty mi preme sottolineare che anche grazie all’attenzione della società civile, da quando è stata presentata questa mostra, in pochi mesi sono state rilasciate 7 persone: GERMAIN RUKUKI in Burundi; ALI AL-NIMR in Arabia Saudita; SANAA SEIF in Egitto; SAMAR BADAWI in Arabia Saudita; ANAMELY RAMOS GONZALES a Cuba; OMER FARUK GERGERLIOGLU in Turchia; MAHIENOUR EL-MASRY in Egitto. Non l’abbiamo, ancora, scritto per Patrick perché non è definitivamente libero. È stato scarcerato ma rimane ancora sotto processo ed è in attesa della prossima udienza che si terrà il 1° febbraio. Non vediamo l’ora di poter vedere Patrick finalmente libero e di fargli vedere personalmente questa mostra. Fino a quel momento continuiamo la battaglia per la liberazione di Patrick e per gli altri e le altre prigionierə di coscienza”. 

Mirella Collina, per il Comitato Pace e Diritti: “la libertà di opinione è un diritto umano, sancito dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti umani e dall’articolo 19 del Patto internazionale delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici. Purtroppo, ne vediamo alcuni esempi nella mostra, nei Paesi a regime totalitario sono migliaia i “prigionieri di coscienza” che sono stati incarcerati e torturati negli ultimi anni, cittadini comuni, ricercatori, avvocati e intellettuali, utilizzando la detenzione prolungata come strumento per cancellare e far dimenticare le loro vite, le loro storie, i volti, i nomi e le loro rivendicazioni. Temi che toccano nel profondo i componenti e le Associazioni del Comitato Pace e Diritti del circondario imolese che partecipando all’allestimento della mostra nella città si pongono l’obiettivo di far “ricordare” e “risvegliare” le coscienze anche nel nostro territorio”.

Alessia Betti,libreria “Il Mosaico”: “abbiamo sempre considerato la nostra libreria non solo un negozio in cui si vendono libri ma un vero e proprio presidio culturale. Da quando abbiamo aperto l’intento è stato chiaro: fare cultura, educare all’empatia, ai principi di libertà e giustizia. Da sempre lavoriamo sui diritti dei bambini e delle bambine e quando l’assessore Gambi ci ha invitate a contribuire a questo evento abbiamo accettato con grande entusiasmo. Il 27 gennaio alle ore 17 con replica alle ore 18 in libreria organizziamo La libertà è un diritto, la libertà è un dovere,lettura ad alta voce dedicata alle bambine e ai bambini della scuola Primaria sui diritti umani. Replicheremo il 4 febbraio per i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia. Partendo dalla bibliografia proposta da Amnesty International, leggeremo e racconteremo ai piccoli e alle piccole partecipanti, storie che parlano di inclusione, di libertà e di diritti. Prima delle letture ci sarà un intervento di Mary Tafuro di Amnesty International”.

Christian Fossi, presidente del consiglio di zona di Coop Alleanza 3.0 del “Circondario imolese”: “i consigli di zona di Coop Alleanza 3.0, attraverso l’impegno di soci attivi, vuole promuovere i valori della cooperativa co-progettando iniziative di carattere sociale, culturale, ambientale. L’attenzione a tutti i diritti e la conseguente lotta alle discriminazioni sono valori non negoziabile per la cooperativa che quotidianamente è impegnata nella sensibilizzazione di soci e clienti: per noi è stato naturale aderire con entusiasmo a quest’iniziativa così coerente con la nostra identità. Inoltre, portare un pannello di questa mostra in un luogo dove transitano migliaia di persone ogni giorno, come il centro commerciale Leonardo, è un’azione culturale popolare importante, capace di arrivare a tutti”. 

Filippo D’Amato, presidio Libera del Circondario Imolese: “come Presidio di Libera del Circondario Imolese abbiamo deciso di aderire all’allestimento della mostra “Zaki e gli altri prigionieri di coscienza” anche a Imola perché crediamo fortemente nella giustizia sociale e nella libertà di pensiero di tutte e tutti. È necessario mantenere attiva la nostra coscienza critica nonostante la gioia della scarcerazione di Patrick Zaki, dopo 670 giorni di carcere durissimo, perché è stato scarcerato ma non assolto quindi questa mostra diventa uno strumento per manifestare contro l’ingiustizia di una carcerazione di cui non è stata detta la ragione perché il regime che l’ha decisa si sente investito di un potere assoluto, un potere che giustifica i propri atti. Ecco dunque il bisogno di mantenere alta l’attenzione sul destino di Patrick ma anche di tutte e tutti i prigionieri di coscienza. La giustizia e la ricerca di verità devono ricoprire il primo posto in una società civile degna di definirsi tale per questo è importante porre la nostra attenzione su tutte le giovani e i giovani che ci indicano una via di cambiamento vero, non di semplice adattamento”.

Patrick Zaky

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