
Il 3 dicembre Emilio è stato estradato in Francia dal carcere di Torino. Ora si trova nella prigione di Aix en Provence vicino Marsiglia, a 300 km da casa 2.
L’accusa: aggressione a pubblico ufficiale (un gendarme francese) durante una manifestazione per i migranti e insieme a loro al confine fra Claviere e Monginevro del maggio scorso.
Una serie di misure senza fondamento giuridico, spropositate, gravissime.
Un accanimento giudiziario ingiustificato che ormai, troppo spesso, colpisce chi con generosità e passione si schiera dalla parte dei diritti sociali, chi lotta contro le devastazioni ambientali, chi in varie forme si spende a supporto delle persone in transito. Tante le iniziative promosse dal movimento No Tav che si è stretto attorno ad Emilio. «Ha sempre guardato gli occhi e il cuore delle persone incontrate sul suo percorso, cercando di capirne i bisogni e di condividerne i destini e le battaglie», scrivono. Continua