
L’occupazione procede come previsto: teniamo a precisare che tutto si sta svolgendo -e continuerà a svolgersi fino a Sabato come stabilito con il Preside- in maniera estremamente sicura e controllata. Le attività di ogni giornata sono molte e variegate, sono stati inviati molti ospiti e c’è una grande libertà di scelta e gestione. Tutti sono invitati alla massima partecipazione.Presa di responsabilità e apertura al dialogo rimangono il fulcro di questa azione; abbiamo avuto occasione di dimostrarlo affrontando, proprio attraverso il dialogo, le incomprensioni riscontrate tra corpo docenti e corpo studentesco. Questa mattina è stato instaurato un dialogo con le istituzioni che hanno manifestato la volontà di incontrarci, nei confronti delle quali saremo molto attenti e decisi: non ammettiamo strumentalizzazioni. È cominciata la parte più importante dell’occupazione, lapars construens, che si concretizza nella raccolta di proposte riguardo le problematiche sollevate. Una volta terminata l’occupazione partiremo proprio da queste, per costruire qualcosa di nuovo.

“E il Minghetti invita il disegnatore”, oggi sul Corriere di Bologna
grazie a Pietro TabarroniGianluca
Costantini, di mestiere, è un fumettista militante. Le sue illustrazioni di Patrick Zaki hanno fatto il giro del mondo, e hanno aiutato a tenere i riflettori ben puntati sulla vicenda del giovane attivista e studente egiziano. Ieri, l’artista era al liceo Marco Minghetti di #Bologna, occupato, invitato dagli studenti.«Sono organizzatissimi», dice dei ragazzi. «Oggi, dopo di me, hanno un incontro con la Fiom, e uno sulla traduzione in latino di Harry Potter. Roba da fare invidia a qualsiasi festival». Agli studenti, Costantini ha parlato del ruolo che l’arte può avere nel lanciare un messaggio.«Volevano sapere di Patrick, e abbiamo ricostruito tutta la vicenda dall’inizio». Si è parlato anche di alternanza scuola lavoro, uno dei temi che hanno scatenato la protesta studentesca. «Ho fatto una vignetta anche per Lorenzo Parella -dice Costantini- e oggi abbiamo discusso del modello scuola coi ragazzi». Il futuro?«L’Ucraina. Ho già pubblicato qualcosa, ma temo dovremo continuare».
