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Gianluca Costantini
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“Tra la carne e il cielo” i ritratti per Ravenna Festival 2022

Venditori e venditrici di fumo di Elettra Stamboulis

Ma la poesia serve a qualcosa? C’è chi misura la necessità unicamente sui bisogni primari, e acquisisce nel tempo breve che ci è concesso uno smisurato numero di oggetti di nessuna utilità. C’è chi vaticina che senza moriremo tutti, ma ancora non è stato smentito. E c’è chi ci prova, ma ha bisogno di un gomitolo per non perdersi nel labirinto dei versi. Ma il Minotauro è sempre lì in agguato, e si chiama ragione narrativa – dov’è la storia della poesia?. Si chiama scuola – anni a studiare poesia per sempre abbandonarla. Si chiama procrastinazione – trovare sempre un versetto facile da citare in caso di necessità senza bisogno di avere manco un libro a casa. Eppure. 

Eppure nei momenti difficili della vita niente come la poesia ci spinge a fare azioni coraggiose, disperate e passionali. Oppure a resistere. Non a caso, oltre alla musica che sempre ha accompagnato gli eserciti al fronte, l’altra alleata dell’insensatezza delle armate è sempre stata lei, la poesia. Che non può essere considerata come un oggetto candido, ma è anzi incandescente e piromane. La poesia incendia, scompone e anche conforta. Anche le preghiere sono poesie. I versi sono amuleti che possono proteggere, ma anche lanciare maledizioni. Sono sigarette accese sulla pelle e i poeti sono gli stregoni che le preparano. 

Ecco perché i ritratti di Costantini sono avvolti da questo fumo continuo. Gli autori e le autrici che ha  selezionato sono in unione tra loro, legati da questo vapore oggettuale, quello che mostra che sono della schiatta dei maghi e delle fattucchiere. Questi volti, resi insensibili al tempo dalla linea chiara che rende le loro forme una sintesi, costruiscono anche l’atlante emotivo e letterario del disegnatore, che ci consegna il suo decalogo, il suo personale gomitolo per addentrarsi nel folto bosco della poesia e non perdersi. Questo insieme di linee e parole, che presuppone la concreta assenza del soggetto ritratto, costruisce un mosaico autobiografico dell’artista, ma anche un viatico per che guarda o legge, un antidoto, uno scongiuro mediante poesia visiva. O anche una lucida visione , fin quando la nuda menzogna non vi splenda attraverso, per citare Burroughs. 

La “guida” alla XXXlll edizione è illustrata da Gianluca Costantini

Per chi lo sfoglia, per chi Io legge da cima a fondo, per chi ne trae ispirazione, per chi lo usa per prendere appunti, per chi Io colleziona, per chi lo porta con sé a ogni spettacolo: il programma generale di Ravenna Festival è finalmente disponibile per scoprire tutti gli appuntamenti di questa XXXlll edizione oltre centoventi le alzate di sipario previste dal 1 giugno al 21 luglio, senza contare il ritorno in scena con la Trilogia dAutunno. Un vero “libro”, una guida che è anche un invito al viaggio per esplorare i paesaggi della musica, della danza, del teatro e di tanto altro ancora, seguendo le rotte tracciate dalla dedica a Pier Paolo Pasolini o disegnandone altre e più imprevedibili ancora. E svelando, pagina dopo pagina, un itinerario che si intreccia a quello del Festival: è la costellazione poetica composta da Gianluca Costantini, una galleria di icone, eroi – alcuni anche maudits – del verso che spinge al coraggio, alla passione, alla resistenza. I loro nomi? Pier Paolo Pasolini, Albert Camus, Allen Ginsberg, Amelia Rosselli, Anna Achmatova, Anne Sexton, Arthur Rimbaud, Bertoit Brecht, Christa Wolf, Elsa Morante, Emily Dickinson, William S. Burroughs, Ezra Pound, Federico Garcia Lorca, Marina Cvetaeva, Osip Mandel’stam, Vladimir Majakovskij.

Artista-attivista ravennate che da anni combatte attraverso il disegno e a cui Amnesty lnternational ha consegnato il premio “Arte e diritti umani’i Gianluca Costantini aveva già arricchito delle proprie creazioni il programma generale del Festival 2076, a partire dalla dedica a Nelson Mandela di
quell’edizione. Dopo alcuni anni in cui la manifestazione ha scelto il linguaggio della fotografia per accompagnare il calendario degli eventi, quest’anno è tornata a coinvolgere I’onnivoro e visionario Costantini. Pasolini è idealmente al centro – e nella pratica in copertina ma anche fra le pagine – di questa schiera di ritratti: “Un atlante emotivo e letterario del disegnatore, che ci consegna il suo decalogo, il suo personale gomitolo per addentrarsi nel folto bosco della poesia e non perdersi,” scrive Elettra Stamboulis nella nota che accompagna I’apparato iconografico. A unire anche graficamente autori e autrici sono volute di fumo, il “fumo della poesia” – perché la poesia sa essere incendiaria e chi la pratica è anche un po’ mago o fattucchiera. Ogni ritratto è una sintesi, una linea chiara e agile che trova il proprio controcanto in una manciata di versi, non più di un’istantanea ma capace di spalancare sguardo e mente su altri orizzonti, altri libri, altre vite.

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