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Gianluca Costantini
Arbeitsjournal

August Strindberg’s Blue Tower

Il motivo principale del mio viaggio a Stoccolma era quello di visitare i luoghi dove aveva vissuto August Strindberg. Verso i vent’anni scoprii gli scritti e i romanzi di August e soprattutto la sua pazza vita, completamente contraddittoria, piena di scelte radicali e completamente romantica.

Era stato accusato di antisemitismo e di misoginia ma nei suoi scritti si leggeva tutt’altro, era amato dalla società operaia di Stoccolma e odiato dagli intellettuali.

Fu il destinatario di uno dei biglietti della follia di Friedrich Nietzsche.

In città la casa dove ha vissuto gli ultimi anni è stata trasformata in museo “Strindbergsmuseet“, la casa veniva chiamata “La torre blu” e all’ultimo piano ci sono ancora intatte le stanze dove aveva vissuto e dove morì nel 1912.

Ai suoi funerali si formò un corteo spontaneo di lavoratori; questo perché negli ultimi anni della sua vita egli sostenne la loro causa.

«Verrà, comunque, forse un giorno in cui saremo tanto avanzati, così illuminati, da poter osservare con indifferenza lo spettacolo brutale, cinico, crudele, che ci propone l’esistenza. Allora avremo disinnescato gli strumenti inferiori ed inattendibili di pensiero detti sentimenti, divenuti superflui e nocivi per la maturazione dello strumento di giudizio.»

(August Strindberg, prefazione a La signorina Julie)

Sweden / VoyagerDansEurope

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