
Si chiamava Antoine Wiert e nel 1839 al Salon di Parigi Charles Baudelaire lo descrisse come “… quell’infame poseur, […] un ciarlatano, un idiota, un ladro […] che non sa disegnare e la cui stupidità è massiccia quanto i suoi giganti”.
Realizzava quadri giganteschi e proprio per questo si costruì uno studio grandissimo che ora è il museo a lui dedicato. Io l’ho trovato meraviglioso.
Dal suo studio, Wiertz fece parte delle battaglie filosofiche del suo tempo. Prese la difesa della gente comune contro la guerra (lo testimoniano le tele intitolate Napoleone negli inferi, Dal foraggio al cannone, L’ultimo canone, La pace), si batté per la democrazia e l’abolizione della pena di morte (La visione di una testa mozzata). Preoccupato per la pedagogia, sogna di appendere i suoi quadri pacifisti nelle stazioni, nei municipi o nei tribunali. Per rimuovere i riflessi dai dipinti esposti in tali condizioni, lavora su una vernice opaca, a base di trementina . I suoi esperimenti si traducono solo nell’avvelenamento del suo sangue.
Musée Wiertz Museum Fine Arts Belgium
Rue Vautier / Vautierstraat 621050 Bruxelles




