Buttes Chaumont, la storia di Chérif Kouachi

Pubblicata in varie lingue, è sicuramente una delle storie che ha avuto più visibilità tra quelle realizzate negli ultimi anni. La ricostruzione asettica della vita dei fratelli che hanno pensato e agito la strage di Charlie Hebdo sta sicuramente nella linea di ricerca giornalistica che indaga l’umanità del male, il suo essere vicino a noi e terribilmente simile a noi. Ma allo stesso tempo per un disegnatore assume anche la forma di un imperativo morale. Che cosa ci ha reso obiettivo? Certo, i disegnatori sono sempre stati target in una linea di violenze che risale all’Algeria degli anni ‘90, quando Brahim Guerroui, detto Gébé, fu trovato con le mani legate con il filo di ferro e la gola tagliata vicino a casa, Dorbane fu ucciso con un’autobomba, Said Mekbel con una pallottola in testa in un bar del centro. Fu l’inizio di una sottile linea rossa che attraversa il Mediterraneo e che arriva al centro della produzione, vent’anni dopo. Assume la forma di strage pre- meditata, entra in casa, ha il volto sconosciuto di due sbandati della Banlieue.

Pubblicato in:

• Internazionale.it, sito web, Internazionale spa, 4 febbraio 2015 Link
• Muftah Magazine, sito web, 7 maggio 2015, Stati Uniti
• Courrier International, rivista settimanale, n° 1280, maggio 2015, Francia
• Courrier Internacional, n° 233, Impresa Publishing, luglio 2015, Portogallo
• La traiettoria delle lucciole, antologia, Becco- Giallo, settembre 2015
• Drawings the times, sito web, Drawings the time, 5 dicembre 2015, Olanda Link