Fuggire da un hotspot

In mezzo al Mediterraneo c’è un drago, così si potrebbe raccontare quest’epica tra qualche secolo. Che l’epica ha bisogno di qualche secolo per diventare materia narrativa, che ha come oggetto principale il viaggio e il conflitto. Entrambi questi condimenti sono presenti nelle storie di migrazione dell’oggi e non è un caso che, mal- grado la poca attenzione mediatica al tema, ci sia quasi un’ostinazione giornalistica e documentaristica sulla nostra frontiera d’acqua. A Pozzallo in Sicilia c’è uno degli hotspot europei: un nome inglese per nascondere la sua funzione, un centro di identificazione e smistamento, non di cose, ma di persone. Questo reportage, realizzato in occasione del Festival Sabir di Arci del 2016, mette insieme molte voci e racconta questo punto di arrivo, che tornerà alle cronache nazionali pochi mesi dopo per le fatture gonfia- te di sei dipendenti comunali, che fatturavano servizi non resi e si intascavano la differenza. Questo episodio ha ricevuto la giusta attenzione sulla stampa, ma i quotidiani soprusi, la libertà di movimento e di scelta negata a migliaia di persone ogni giorno in questi centri di raccolta speranze, ancora stenta a trovare visibilità.

Pubblicato in:

• Pagina99, n°25, rivista settimanale, News 3.0 Spa, luglio 2016
• Narcomafie, n°5, rivista bimestrale, GruppoAbele, 2016
• Animazione Sociale, n°317, 2018 Link
• Karkuun järjestelykeskuksest, Traduzione Silja-Maaria Aronpuro, Migration Comics Kone Foundation , Dipartimento di Letteratura finlandese, Università di Turku, 20 novembre 2018