di Valeria Parrella,
in Robinson di La Repubblica, 29 gennaio 2022



Per i lunghissimi mesi di detenzione di Patrick Zaki, per ogni giorno in cui non l’abbiamo visto e che abbiamo pensato a lui, noi davanti agli occhi abbiamo evocato sempre un disegno: era quello che compariva sugli striscioni appesi ai balconi. Quel disegno, la nostra immagine mentale di Zaki, l’aveva fatto a china Gianluca Costantini. E c’è stata una giornalista italiana, un’arabista che era stata tante volte in Egitto, una che non ha avuto paura e che ci ha accompagnato, senza mai mollare la presa, fino al giorno in cui, stupiti e istupiditi dall’emozione, abbiamo capito che l’avrebbero scarcerato: Laura Cappon. Continua