«Ho dato fuoco al velo, la polizia mi ha presa e mi ha schiacciato la faccia sull’asfalto. Ero terrorizzata, ma ho baciato la terra»: Azita e le altre, storie di chi sta lottando in nome di Mahsa Amini
di Greta Privitera per 7 del Corriere della Sera, del 18/11/2022


Azita sale sul tetto di una macchina parcheggiata sul lato della strada. «Non so dove abbia trovato il coraggio, non l’avevo mai fatto prima», scrive. Nella mano destra stringe il velo che non mette quasi mai ma che porta sempre con sé perché lo ha promesso a sua madre. Lo alza al cielo come si fa quando si vince e gli dà fuoco con l’accendino che ha in tasca, anche se non fuma. Sotto, ad applaudire, ci sono decine di ragazze e ragazzi tra cui il fratello e le quattro amiche del quartiere che sono andate alla manifestazione con lei e che stanno facendo un video. «Mi sono sentita fortissima.


Ma subito dopo ho visto la polizia correre verso di noi», scrive su Instagram, «sono saltata giù e ho iniziato a correre anche io più veloce che potevo». Le amiche la seguono. Qualcuna va verso l’università, qualcun’altra riesce a infilarsi in strade più piccole e far perdere le proprie tracce. Azita si sente braccare alla schiena, «ho urlato. Un agente mi ha presa, fatta cadere e mi teneva il volto schiacciato sull’asfalto. Mi diceva “metti quel velo”, “metti quel velo”. In quel momento di terrore ho dato un bacio alla terra.








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